“Una speranza che non delude” – VI lettera del Cardinale Bassetti alla comunità diocesana

Pubblicato giorno 18 aprile 2020 - Senza categoria

Nelle immagini di questi giorni segnati dal coronavirus sembra rappresentarsi metaforicamente il mistero vissuto nel triduo pasquale: la morte, il silenzio, la Resurrezione.

Resurrezione

Nella IV lettera alla comunità dicesana dal titolo “Speranza che non delude” il Cardinale Bassetti ci dice che mai come in questo momento la cosa importante è credere.
«So bene che molti italiani in questi giorni stanno piangendo i propri defunti e sono in trepidazione per amici e parenti ammalati –sottolinea il cardinale –. È un dolore che ci unisce profondamente in una comunione spirituale quotidiana e ininterrotta. Una comunione con il Padre che non può essere interrotta dalle difficolta della vita presente che colpiscono ognuno di noi. Chi ci separerà dall’amore di Dio? Non certo l’angoscia e la persecuzione. Nella celebrazione pasquale noi siamo “vincitori” proprio “grazie a colui che ci ha amati”. Gesù è la porta sempre aperta verso il Cielo. Dobbiamo gridarlo con gioia e senza paura».

L’annuncio che ci viene fatto è che “Cristo ha sconfitto la morte, la luce ha illuminato le tenebre…  La Pasqua è la gioia infinita della resurrezione. Il fondamento della nostra fede. Una speranza che non delude mai”.

Dopo questo annuncio di speranza, il Cardinale ha voluto segnalare «alcune note importanti per affrontare le ristrettezze che siamo chiamati a vivere in questo tempo».
In primis «l’apertura delle nostre chiese – scrive il cardinale –. Esse rimarranno aperte tutti i giorni, almeno la cattedrale e quelle parrocchiali, secondo orari stabiliti… In secondo luogo, alcuni suggerimenti circa la liturgia domestica. In questo tempo nel quale le celebrazioni con adunanza di popolo non possono essere praticate, oltre al lodevole servizio che le emittenti televisive, come quelle radio, ed anche i social media, stanno dando, nella trasmissione della celebrazione eucaristica e di altri momenti di preghiera o catechesi, non possiamo dimenticare una dimensione particolare della liturgia che è quella familiare, riconoscendo alla famiglia la sua identità di chiesa domestica… Nulla potrà mai sostituire la celebrazione comunitaria dell’Eucarestia, fonte e culmine della vita cristiana (cfr. LG 11), altresì nulla può sostituire il focolare domestico quale luogo originario della trasmissione della fede come dell’iniziazione alla preghiera»

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